Sbolognare è un bellissimo verbo. Ecco una definizione e una spiegazione delle sue origini dal Nuovo De Mauro:
sbolognare
ṣbo|lo|gnà|rev.tr. (io sbológno)1905; der. di Bologna, nome del capoluogo di regione dell’Emilia Romagna, con s- e 1-are, con riferimento al fatto che in tale città si fabbricavano oggetti di bassa lega.
(io ṣbològno)
1. BU battere, spacciare monete false
2. CO fam., dare via o vendere qcs. di non gradito, di scarso valore o di dubbio gusto, spec. facendo credere che sia di pregio: sono riuscita a sbolognare quel vecchio mobile
3. CO fig., fam., mandare via, togliersi di torno una persona non gradita:pensavo di non riuscire più a sbolognarlo!
Ma come mai ci siamo fermati lì? Come mai non siamo andati oltre Sbologna. Ci sono tante città che sono famose per una caratteristica particolare. Sarebbe stato possibile creare tutta una serie di verbi sul modello di “sbolognare”.
Lascio a voi decidere il significato, ad esempio, di:
Sbergamare
Sbolzanare
Sbresciare
Scatanzarare
Sfirenzare
Sgenovare
Slivornare
Smessinare
Smilanare
Snapolire
Spadovare
Spalermare
Spisare
Storinare
Striestare
Svicenzare
Alcune di questi verbi – Sbergamare, Scatanzarare, Svicenzare – hanno dei suoni così belli che mi sembra che si possono già utilizzare anche prima che abbiano acquisito un significato.
“Ohi, smettila di scatanzarare!”
Si potrebbero usare anche le regioni:
Slombardare
Spiemontare
Spugliare
Stoscanare
O anche delle città straniere. Esempio:
Quando gli ho detto che mi piacciono i gialli, Giovanni mi ha sparigito.
(Sparigire: Aggrottare le sopracciglia e guardare con sufficienza come fa un cameriere parigino quando gli si ordina una cosa che non è di suo gradimento e appena prima che sbotti “Quoi?!”)