Filastrocca – La macchina che non funzionava

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C’era una macchina dove niente funzionavaIMG_1281
l’ACCE’ (!!!!!)  leratore
aveva il raffreddore,
il serbatoio serbava rancore,
il bauuuuule ululava con la luna piena
la marmitta borbottava cucinando la cena.
Ogni giorno faceva le salsicce alla zuava.
Il cambio era folle e la marcia ci marciava,
lo sterzo s’era perzo, i vetri eran tetri,
la portiera studiava per fare l’ostetri-
ca. Alla radio si sentiva il radiatore
borborigmare per pene d’amore,
la frizione cercava una parrucchiera,
non c’era il cric ma una mongolfiera.
Non cruscava che sette il crusc’otto,
la targa era soltanto un biscotto
(seppure ampiamente ricoperto
secondo un eminente esperto
di cioccolato bis- o trisquisito).
Lo specchietto da tempo era sparito
rubato da una banda d’Olanda di allocchi,
predatori feroci di gingilli e balocchi.
Il tubo di scappamento era fuggito col cerchione,
la dinamo ogni sera giocava a pallone.*
Il contachilometri contava con le dita:
che si chiamavano Franca, Mari, Ciuciu, Squizi, Rita,
Iole, Adelaide, Maria Caramba, poi le due Deianire.
La ruota di scorta si scordava di venire,
le gomme cancellavano le strisce dalla strada.
La biella era andata in vacanza ad Ovada.
Le candele avevano una gran brutta cera,
i fari s’assopivano sul far della sera.
Il freno era frignone, il volante birbante,
le borchie eran sporchie, le magagne eran tante,

ma papà** la guidava
perché il klaxx-sonne sonava

il klaxx son son
il klaxx son son
il klaxx son son sonava

il klaxx son son
il klaxx son son
il klaxx son son sonava

il klaxx son son
il klaxx son son
il klaxx son son sonava***

(* – aggiornamento: Dinamo Sappanico 3 Lokomotivo Gallignano 2)

(** – papà – Lun./Merc./Ven. e Dom. pari
mamma – Mart./Giov./Sab. e Dom. dispari)

(***- Sempre più veloce o sempre più piano fino a scomparire oppure fino a martedì oppure fino all’ora di cena oppure oppure oppure)

Phillip Hill 2008